Uuânum undar uuolcnon. Una prefigurazione della venuta del Messia nello Heliand

Omar Khalaf

Abstract


ABSTRACT: L’articolo analizza la funzione delle nuvole nello Heliand con particolare attenzione all’episodio della visita dei Magi al luogo della Natività. Le nubi sono presenti in numerosi altri loci del poema e si trovano quasi sempre connesse all’elemento luminoso quale simbolo o manifestazione del divino. A partire dall’immagine profetica del Messia che si manifesta alla fine dei tempi cum nubibus caeli introdotta dalla profezia di Daniele e che diventerà uno dei punti focali del messaggio evangelico, qui si ipotizza un uso consapevole di questi due elementi da parte del poeta sassone al fine di affermare il ruolo escatologico di Cristo in momenti-chiave della narrazione. Oltre al racconto della Natività e della visita dei Magi, la luce divina compare assieme alle nubi anche nella Trasfigurazione e nel discorso di Cristo al sinedrio. Attraverso questo espediente, il poeta sassone crea una connessione tematica e simbolica che guida il pubblico nella comprensione del messaggio cristiano e che si sostanzia nel riconoscimento della natura messianica di Cristo sin dalla sua incarnazione; ciò avviene coerentemente con l’interpretazione di alcune fonti patristiche, finora non considerate, a cui il poeta potrebbe aver attinto. La luce e le nuvole, quindi, possono configurarsi come elementi di forte richiamo narrativo ed esegetico sulla natura di Cristo come essere divino e Salvatore del mondo, coerentemente con il contesto di predicazione in cui la messiade fu prodotta.

ABSTRACT: In this article I consider the function of clouds in Heliand, with a special focus on the Three Kings’ visit to the place of Nativity. The clouds are present in other parts of the poem and are nearly always linked to light as a symbol or manifestation of the divine. Building on the prophetic image of the Messiah appearing cum nubibus caeli at the end of times, as introduced by Daniel’s prophecy to become one of the focal points of the evangelical message, I assume that the poet exploited these two elements to establish the eschatological function of Christ in key moments of narration. In addition to the account of Nativity and the visit of the Magi, divine light also appears along with clouds in Transfiguration and in Christ’s discourse in the Sanhedrin. Through this device, the Saxon poet creates a thematic and symbolic connection that leads the audience to the understanding of the Christian message, which is substantiated by acknowledging the messianic nature of Christ since his birth. This is consistent with the interpretation of some hitherto neglected patristic sources that the poet might have used. Therefore, light and clouds can be considered as strongly narrative and exegetical references of Crist as divine being and Saviour of the world, coherently with the context of predication in which the poem was composed


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filosofia medievale, medioevo europeo

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ISSN 2532-6856